Il percorso senologico
Sono oltre venti anni che mi occupo della prevenzione secondaria in senologia, cioè della diagnosi precoce dei noduli al seno.
In questo senso ho sempre avuto ben presente il concetto, trasmessomi da mio padre che cominciò ad esercitare la senologia circa quaranta anni fà, di percorso. A mio parere occorre infatti fornire alla donna un cammino ben preciso entro cui muoversi e sentirsi rassicurata, usando metodologie ed approcci costanti che lascino il meno possibile all’improvvisazione ma allo stesso tempo personalizzandolo alle necessità della persona che si ha di fronte.
Da questo punto di vista non amo parlare di singole indagini, quali mammografia, ecografia, visita clinica, etc. ma di approccio integrato e pertanto normalmente uso esclusivamente il termine di visita senologica.
Una delle domande che più spesso mi viene posta è: “con quale frequenza bisogna fare le visite senologiche”? Credo non sia assolutamente obbligatorio fare visite senologiche, ma sia piuttosto una scelta con i suoi pro ed i suoi contro. Ad ogni modo se la donna consapevolmente decide di sottoporsi a controlli senologici è bene eseguirli con regolarità altrimenti il loro valore cala di molto.
Esiste infatti un valore assoluto ed uno relativo. Per valore assoluto si intende che durante il controllo senologico non si è rilevato nulla di particolare ma a volte alcune piccole alterazioni possono sfuggire; per valore relativo si intende che al controllo senologico non si riscontrano differenze rispetto all’indagine precedente ed infatti a volte piccole alterazioni sono più facili a rilevarsi facendo il confronto e riscontrandone l’assenza nelle indagini passate.
Ovviamente in quest’ultimo caso l’accuratezza aumenta di molto a patto che l’indagine precedente non sia stata eseguita troppo tempo addietro.
Ma quanto tempo addietro?
Spesso si sente dire di fare il controllo ogni anno oppure ogni due anni specie nella fascia d’età compresa tra 50 e 70 anni.
Nel 1996 iniziai un piccolo esperimento consistente nell’aggiungere al controllo annuale (questa è la cadenza che fino ad allora avevo seguito) un piccolo controllo intermedio da farsi al sesto mese. Decisi di fare solo l’ecografia, per la sua innocuità.
L’iniziativa è stata accolta con molto favore, ma la cosa che più mi ha stupito è stato il fatto di trovare ogni anno tre-quattro noduli tumorali che sei mesi prima non c’erano. Mi è parso un risultato molto lusinghiero a tal punto infatti da rendere questo mini-controllo un appuntamento fisso.
Pertanto il percorso di cui parlavo all’inizio consiste in:
- controllo annuale completo di visita manuale, mammografia digitale con CAD (sistema di analisi computerizzata delle immagini),ecografia con color-doppler, power-doppler, 3D-4D, elastosonografia, etc.
Nelle donne più giovani la mammografia viene usata occasionalmente ed in base a specifici requisiti (familiarità per tumore, presenza di noduli, etc).
- controllo semestrale in cui viene eseguita la sola ecografia
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